Il Teatro degli Orrori
Dell'impero delle tenebre



Release Date: 2007 | Tracklist

Review Summary: Rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna

Sul Teatro degli orrori s'è detto tanto, forse tutto, ma le conclusioni vanno sempre tratte a bocce ferme. "Dell'impero delle tenebre" fu innegabilmente un terremoto quando arrivò, pochi altri dischi scossero la scena indipendente italiana tanto quanto lui, che ancora oggi vanta un culto dedicato di fedeli che aspetta una reunion come il ritorno del messia. Ebbe anche una vagonata di detrattori, cosa che tuttora si riflette sulla media dei voti su Rate Your Music (alcuni loro dischi hanno dei punteggi che nemmeno i Maneskin), ma non su quella di Sputnik, che ha da sempre un'utenza decisamente meno italofona.

Pur volendo concedere un qualche punticino a chi lo screditava, il tempo è stato clemente con chi ne tesseva le lodi. Il disco si è reso vettore di un disagio generazionale, letto attraverso una lente che non aveva paura di schierarsi politicamente. Del resto, il leader Capovilla non ha mai nascosto la sua affiliazione marxista, né nelle interviste, né nei testi. La title track ne è un esempio lampante: quattro minuti disperati sulle speranze svanite del Novecento, il tentativo fallito di sfuggire alla nuova schiavitù dettata dal capitalismo, gli anni di duro lavoro ("che cosa c'è di male? Fanno tutti così"), che ci privano del nostro tempo, della nostra individualita e ci prosciugano di tutto ciò che potremmo esprimere. "È come quando non c'è più niente da fare se non aspettare che arrivi un altro giorno". E finisce come doveva finire: "comunque sia, abbiamo perso".

Di italiano nell'esecuzione c'è giusto la lingua, dal momento che le influenze sono prepotentemente americane. Il gruppo stesso le cita: The Jesus Lizard, Nomeansno, e tutta quella schiera di gruppi prodotti da Steve Albini. Il contributo italiano più di rilievo risiede forse nella vena cantautoriale dei testi, accostati ad una recitazione nei cui echi risuonano Giorgio Gaber e i Massimo Volume. Capovilla nelle sue invettive accosta la politica ad episodi più personali, tra cui ricordi d'infanzia, rapporti conflittuali con la religione, amori dei tempi che furono, ma anche omaggi ad amici morti, come ne "La canzone di Tom", uno dei brani ricordati con più nostalgia.

Registrato e mixato dal bassista Giulio Ragno Favero, il disco scalcia e stride come meglio non avrebbe potuto. I fraseggi del chitarrista Gionata Mirai saltellano come grilli, senza restare nello stesso posto più del necessario. Lo stile del batterista Francesco Valente è inusuale, spesso sincopato e dinamico, che spazia dal ridotto all'osso al massimalista. Ma poi citatemi una canzone in italiano con un basso più overdrivato di quello di Favero, ce ne sono? Il tappeto sonoro su cui Capovilla sbraita è solido, che è un bene, visto che canta come un cane e non ha nemmeno una bella voce. Non dovrebbe funzionare, eppure funziona.

Cos'è ordunque che ha alimentato gli hater? Ci sarebbero degli studi da fare. Detesti ciò che ti raffigura ma non vuoi che ti raffiguri. Detesti quello che i tuoi gusti possono dire di te. Detesti avere qualcosa in comune con gente da cui ti vorresti discostare. Ma alla fine chi disprezza compra, e così fu. Capovilla sembra sì pieno di sé, ed insopportabile in una certa misura, e forse forse, se mi lasciate parlare abbastanza, esternerò i miei dubbi che Il teatro degli orrori si sia sciolto a causa sua, ma con ciò? Pur con la sua erre moscia, coi suoi sproloqui, col suo fare, è tutto al posto giusto in questo album. Gruppo per comunistelli quindicenni? Magari, ma siamo vecchi ora, proseguiamo.

"Dell'impero delle tenebre" è un faro nella foschia del post-Berlusconismo. È stato partorito da un mondo di merda, ed ora viene ereditato da un mondo ancora peggiore. Servirebbe come il pane nell'italia Meloniana un gruppo intransigente come questi quattro veneziani disadattati, non stupisce che così tanti ne chiedano il ritorno sulle scene. Un momento, un messaggio dalla regia forse? A tutti quelli che stavano aspettando una reunion?

E LEI VENNE!



Recent reviews by this author
pizzamachine A Very Merry Crunkmas TraditionTDK Неместа
Tiny Hazard Tiny HazardThese New Puritans Inside the Rose
Kiss the Anus of a Black Cat An Interlude to the OutermostFucked Up Dose Your Dreams
user ratings (13)
4.3
superb


Comments:Add a Comment 
CugnoBrasso
December 29th 2020


3491 Comments

Album Rating: 4.5

JohnnyoftheWell this is your fault, don't blame it on me!

MiguelAngel
December 30th 2020


82 Comments


"�*" You might want to check those errors...

JohnnyoftheWell
December 30th 2020


64287 Comments


durissimo pos stronzo

CugnoBrasso
December 30th 2020


3491 Comments

Album Rating: 4.5

Grazie verissimo banger

LunaticSoul
December 30th 2020


2420 Comments

Album Rating: 4.0

3.5 is too low, this disc is bonkers

LunaticSoul
December 30th 2020


2420 Comments

Album Rating: 4.0

E LEI VEEEEENNEEEEE



banger

LunaticSoul
December 30th 2020


2420 Comments

Album Rating: 4.0

I remember seeing superelastikbubbleplastik in a scantinato of a shitty pub in forlì. we were maybe six people that were there for a reason



then pierpy arrived and they became famous for some reason? but this disc shits on their discog

CugnoBrasso
December 30th 2020


3491 Comments

Album Rating: 4.5

Yeah it's very close to being a 4. Glad to see most people like them over here, RYM hates this band.

The worst thing about this album (a parte la erre moscia di pierpy) is that it's out of print.

MiguelAngel
December 30th 2020


82 Comments


Now that is clean, i can give it a thumbs up

Sabrutin
December 30th 2020


9843 Comments


Nothing wrong with the original review technically, just typical Sputnikmusic refusing some characters like accents so now the reviewer simulated them with apostrophes instead. Madonnina cara si potrà mica vivere così nel 2021?

Pos'd, I don't love the vocals but I'm glad this exists. Speaking of noisy things, have you ever considered reviewing Linea Gotica? I see a 5 👀

CugnoBrasso
December 30th 2020


3491 Comments

Album Rating: 4.5

I wrote this review in 20 minutes, I couldn't do that lightheartedly with a masterpiece such as Linea Gotica, but I'll think about it. I'm definitely planning to promote some Italian stuff to bring variety to this site.

eirinn
December 31st 2020


46 Comments


Oh, sentiti solo di nome all'epoca. Gli darò una passata!

CugnoBrasso
December 31st 2020


3491 Comments

Album Rating: 4.5

Facci sapere!

ElHombreChino
January 23rd 2021


73 Comments


Wagner non era Nazista, il partito nazista non esisteva all'epoca. Era sono un nazionalista antisemita e stronzo. Grande recensione comunque.

ElHombreChino
January 23rd 2021


73 Comments


E scrivere in italiano di un gruppo italiano mi sembra più che legittimo

LunaticSoul
January 26th 2021


2420 Comments

Album Rating: 4.0

sta rece mi fa solo venire voglia di dire a tutta sputnik che ho un fetish per i Verdena esploso 15 anni in ritardo

CugnoBrasso
January 27th 2021


3491 Comments

Album Rating: 4.5

Vai e colpisci, tigre!

Sabrutin
January 28th 2021


9843 Comments


Onesto, io ho un fetish per i Klimt 1918 esploso con Sentimentale/Jugend.
E per Max Pezzali, ma non ditelo a nessuno.

"E scrivere in italiano di un gruppo italiano mi sembra più che legittimo"
Moralmente sono d'accordo, ma essendo un sito internazionale penso si potrebbe/dovrebbe aggiungere una traduzione in inglese. Tecnicamente non sono nemmeno sicuro che si possa scrivere i commenti in una lingua diversa dall'inglese

CugnoBrasso
January 29th 2021


3491 Comments

Album Rating: 4.5

La tradurrò poi. Sputnik non sembrerebbe avere un regolamento, per questo mi sono permesso di scrivere la recensione.

Sabrutin
January 30th 2021


9843 Comments


Non ce l'ho con te comunque, ci tengo a precisarlo ahah. Da qualche parte c'è anche una recensione spagnola se non sbaglio. Dicevo solo per non infastidire(?) il sito



You have to be logged in to post a comment. Login | Create a Profile





STAFF & CONTRIBUTORS // CONTACT US

Bands: A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z


Site Copyright 2005-2023 Sputnikmusic.com
All Album Reviews Displayed With Permission of Authors | Terms of Use | Privacy Policy